Affrontare l'Eco-Ansia in estate: come gestire la preoccupazione per il clima caldo
Cos’è l’Eco-Ansia?
L’eco-ansia è un disturbo non ancora inserito nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) e si definisce come ansia causata dai cambiamenti climatici. L’American Psychological Association (APA), in uno studio del 2017, definisce l’eco-ansia come la paura cronica della rovina ambientale. Questo tipo di ansia e preoccupazione è innescato da una minaccia reale: si tratta quindi di un fenomeno fisiologico per cui il termine “curare” non è consono.
L’effetto dell’estate sull’Eco-Ansia
Durante l’estate, il caldo estremo può fungere da trigger per l’eco-ansia. Le temperature elevate, unite a notizie di eventi climatici estremi come incendi e siccità, possono far crescere il senso di urgenza e paura. La percezione che il cambiamento climatico stia accelerando può far sentire molte persone sopraffatte e impotenti.
Le radici dell’Eco-Ansia
Le testimonianze di quanto il clima influenzi il nostro modo di vivere sono antichissime: ne parlano già Ippocrate, Aristotele e Platone fino a Montesquieu.
I cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo avranno un impatto totalizzante su culture e popoli che da millenni definiscono le proprie tradizioni proprio su ciò che l’ambiente circostante ha da sempre fornito loro.
L’ansia da cambiamento climatico è il risultato di una fitta rete di conseguenze incatenate tra loro, con implicazioni più o meno dirette:
- Eventi estremi: negli ultimi anni la quantità di eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici è aumentata. Pensiamo, per esempio, al caldo torrido, ai tifoni, alle bombe d’acqua che ormai non riguardano più solo zone tropicali. Ciò che accade nel mondo genera ansia e preoccupazione anche per la propria vita.
- Conseguenze sul territorio: tali manifestazioni climatiche hanno sul territorio conseguenze che possono essere devastanti, come la siccità prolungata, la perdita di biodiversità, la desertificazione.
- Conseguenze sulla società: i cambiamenti climatici lasceranno numerosi problemi da affrontare, definendo una crisi economica senza eguali. Ci saranno allarmanti migrazioni forzate da territori non più abitabili e un’insicurezza alimentare e idrica, in molte parti del mondo, non ancora mai sperimentata. Tutto ciò potrebbe portare a problemi di salute fisica (come malnutrizione, stress, patologie e traumi dovuti al dissesto) e mentale come attacchi d’ansia, disturbi d’ansia e depressione.
La Solastalgia
A descrivere lo stato di angoscia provocato dalle conseguenze dei disastrosi mutamenti ambientali ci pensa nel 2005 il filosofo australiano Glenn Albrecht, che conia il termine “solastalgia”. Nell’articolo scritto come contributo alla rivista Philosophy Activism Nature, Albrecht dà una specifica definizione di solastalgia:
“La solastalgia ha origine dai concetti di consolazione e desolazione. […] Letteralmente, la solastalgia è il dolore o la malattia causati dalla perdita o mancanza di conforto e dal senso di isolamento connesso allo stato attuale della propria casa e del proprio territorio.”
Chi può soffrire di Eco-Ansia?
A doversi preoccupare di più dei cambiamenti climatici e ansia sarebbero i giovani, in particolare la generazione Z, i nati tra il 1995 e il 2010. Si tratta di coloro che più di tutti sembrano essere informati e ferrati sull’argomento, più sensibili culturalmente a ciò che sta accadendo nel mondo. Gli adolescenti si trovano a fare i conti con la prospettiva di un futuro incerto e imprevedibile. Per questo è più difficile per loro costruire la propria identità, che non corrisponde più alla propria “tradizione geoclimatica” ma è sconvolta dalla paura sulle sorti del proprio futuro e di quello del mondo.
Strategie per affrontare l’Eco-Ansia
- Informarsi in modo equilibrato: rimanere informati è importante, ma è altrettanto cruciale evitare di sovraccaricarsi di notizie negative. Cercare fonti di informazione che offrono anche soluzioni e storie di successo nel campo della sostenibilità può aiutare a mantenere un atteggiamento più positivo.
- Connettersi con la natura: passare del tempo all’aperto, in parchi o aree naturali, può ridurre i livelli di stress e ristabilire una connessione positiva con l’ambiente. Le attività come il giardinaggio, le passeggiate in natura o semplicemente stare all’ombra di un albero possono avere effetti calmanti.
- Praticare tecniche di rilassamento: la meditazione, la respirazione profonda e lo yoga sono strumenti efficaci per gestire l’ansia. Prendere del tempo ogni giorno per praticare queste tecniche può aiutare a mantenere la calma e ridurre lo stress.
- Agire a livello locale: Partecipare a iniziative locali per la sostenibilità può dare un senso di controllo e contributo positivo. Questo può includere attività come il volontariato per la pulizia di spiagge o parchi, il supporto a progetti di energia rinnovabile o la promozione del riciclo.
- Trattamenti in realtà virtuale: la realtà virtuale (VR) sta emergendo come un metodo innovativo per trattare l’eco-ansia. Utilizzando ambienti virtuali immersivi, le persone possono essere guidate attraverso scenari naturali rilassanti o simulazioni di pratiche ecologiche positive. Questi ambienti virtuali possono aiutare a ridurre i livelli di stress e ansia, fornendo uno spazio sicuro dove esplorare le proprie emozioni e sviluppare strategie di coping. Inoltre, la VR può facilitare l’educazione ambientale, aumentando la consapevolezza e l’empowerment riguardo alle azioni che si possono intraprendere per combattere il cambiamento climatico.
- Parlare con un professionista: se l’eco-ansia diventa opprimente, parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta può essere di grande aiuto. I professionisti della salute mentale possono offrire supporto e strategie personalizzate per affrontare l’ansia.
Conclusioni
L’eco-ansia è una risposta naturale a una crisi globale reale e preoccupante. Durante l’estate, con il caldo estremo e gli eventi climatici estremi, queste preoccupazioni possono intensificarsi. Tuttavia, ci sono molte strategie che possono aiutare a gestire l’eco-ansia, permettendo di godere della stagione estiva pur mantenendo un impegno verso la sostenibilità e la cura del pianeta. Ricordiamoci che ogni piccolo passo verso un futuro più verde può fare la differenza, non solo per l’ambiente, ma anche per la nostra salute mentale.
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Coffey Y, Bhullar N, Durkin J, et al. Understanding Eco-anxiety: A Systematic Scoping Review of Current Literature and Identified Knowledge Gaps. The Journal of Climate Change and Health. August 2021.
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